giovedì 27 febbraio 2014

Dog Friends & Cat Friends

Ci sono persone che ricordano i cani.
Qualsiasi cosa tu faccia, a loro piace. Sono iperpresenti, ipergentili, innaturalmente entusiasti, sempre dalla tua parte. Riesci quasi a vederli scodinzolare.
Se li immagini animati da sentimenti sinceri, sono le persone migliori del mondo, soprattutto per tirarti su il morale nei momenti "no".
Se però li immagini spinti da doppi fini, ti risultano degli intollerabili leccaculo e l'unica cosa che desideri è acquisire il dono dell'invisibilità, per sottrarti alla loro asfissiante presenza.

Ci sono persone che ricordano i gatti.
Non sai mai cosa aspettarti da loro. Un momento sono lì per te, in tutto il loro splendore, adorabilità, fusa e coccolosità, a farti sentire l'Unico, il più amato, il Sommo padrone del loro complesso e prezioso cuore. 
Un momento dopo, diventi invisibile. Se ti va bene. E se va male e/o insisti a reclamare le coccole di cui eri stato ricoperto un attimo prima, rischi di cominciare a sospettare di aver a che fare non solo con degli psicopatici versati nell'arte della crudeltà mentale, ma anche con dei killer tecnicamente bravissimi.

A mio avviso, l'unica strada possibile, anche se non certo la più facile, è sospendere il giudizio.
Smettiamo di chiederci perché lo fanno, così come non ci chiediamo perché i cani scodinzolano o i gatti fanno le fusa. Sono fatti così: prendere o lasciare.

Come sempre, la cosa migliore è valutare i fatti, non l'essenza.

Il giorno in cui una persona cane ci morderà o una persona gatto ci graffierà senza apparente motivo, o ci volterà le spalle in un momento in cui avevamo bisogno di lei, o ci abbandonerà, valuteremo se la nostra vita acquisisce reale valore dal frequentarla. Almeno, se acquisisce valore in quel momento.


P.S.: Viceversa, sul fatto che la vita acquisisca valore dal frequentare un cane o un gatto veri, non ho mai nutrito il benché minimo dubbio

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