venerdì 26 febbraio 2016

Istruzioni all'Uso del Mondo

Questo blog (come qualsiasi altro) dispone di un basilare strumento di statistiche.
Da ciò apprendo che i due post più letti in assoluto sono:

I Mangiatori di Energia 
L'Arte di avere ragione

e questo mi procura davvero una sanguinosa delusione.
In pratica, l'incontrovertibile logica dei numeri conferma ciò che temevo, ovvero che la gente googla l'altrui Verbo nella speranza di ottenere Risposte ai Problemi Universali.

Chiariamo un punto fondamentale. Io non scrivo per cercare di fornire Risposte ai Problemi Universali. Se ogni tanto ho affrontato alcuni temi generali, spero di averlo fatto in un modo tale per cui confido vivamente che i googlatori siano rimasti delusi tanto quanto me, non trovando nessuna Risposta.

QUESTO blog non punta a produrre una di quelle brillanti paginette di psicoterapia internettiana che leggendo ci si sente compresi e confortati e poi si spamma ai propri amici sui social commentando guarda Giuditta ohsìsì, è proprio così che funziona, ma è per precisa scelta la faticosa e velleitaria espressione del mio personalissimo pensiero; l'esposizione di considerazioni arbitrarie e parziali, la rievocazione di ricordi dei quali, francamente, sono del tutto consapevole che possa non fregare niente a nessuno.

Vivaddio. Eppure chi mi conosce dal vivo, lo sa quanto aspiro all'impopolarità.

E giusto per rafforzare il concetto, lo corroboro subito con una spiegazione non richiesta.

Facciamo un esempio pratico.

Sto pensando ancora moltissimo a David Bowie. Non solo sento quasi del tutto musica sua, ma guardo molti video e leggo vecchie interviste. 
Una sua affermazione che mi ha colpito è stata: "I can't think of a time that I didn't think about death."
E io, da piccolo raggio di sole quale sono, mi sono riconosciuta del tutto in questo.
Non riesco a ricordarmi un giorno della mia vita da adulta in cui io non abbia pensato alla morte.

Ogni sera, dopo cena, io esco in terrazzo e mi fumo mezza sigaretta
Fumo da quando ero adolescente e credo di essere allergica al fumo, perché anche se le spengo regolarmente a metà, una ridicola mezza sigarettina slim è sufficiente a farmi girare la testa. Giuro, è tabacco. Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, sono al mentolo.
Fumo e se non è nuvoloso guardo sempre le stelle, e penso ogni volta che loro stanno lì da sempre, da prima che io nascessi e ci saranno dopo, e se ne fregano di noi, e provo un vago senso di gratitudine per questo. Sono incredibilmente affezionata al cielo stellato.

Regolarmente, mentre guardo le stelle con la testa che mi gira, penso che prima o poi potrei restarci, morire per colpa di quella stupidissima mezza sigarettina alla menta e allora quello che sto pensando  potrebbe essere il mio ultimo pensiero; la parola che sto pensando in quel momento, l'ultima parola elaborata dalla mia mente di fronte all'universo meraviglioso e indifferente.
Quindi immediatamente cerco di non pensare cazzate.

E allora chiudo gli occhi e mi riempio di pensieri d'amore. O anche di cose incredibilmente divertenti.
Quello è uno dei momenti più belli della mia giornata.

Ogni giorno della mia vita da adulta credo di aver pensato che un giorno morirò.
Morirò e quel giorno per me sarà la fine del mondo. 
Non ho mai creduto nel Paradiso. Quando ero piccola sognavo che se fossi stata buona avrei potuto scegliere cosa fare dopo la vita, e avrei scelto di poter vagare come uno spirito nel tempo e nello spazio e poter vedere tutto, sapere tutto. Ora so che non è possibile.
Io morirò e dopo succederanno tantissime altre cose: verranno nuove scoperte, nuove mode, nuova musica, ma non per me. Non vedrò mai più nulla. Nasceranno nuove persone e tutte le persone che amo e conosco moriranno come me, finché del ricordo di me non resterà nulla di nulla. 

E secondo voi, con questa prospettiva, quanta importanza posso aver dato nella mia vita a problemi come "I Mangiatori di Energia"? o "Prevalere sugli altri"? No, davvero?

Sapete cosa mi interessa davvero? Mi interessa molto di più scrivere cose come che mio nonno Giorgio si chiamava così perché suo padre era il maggiordomo di George Wurts, il miliardario americano proprietario di Villa Sciarra, e che per questo lui è nato e cresciuto a Palazzo Mattei a Roma. Che prima ancora, il mio bisnonno era maggiordomo di John Pierpont Morgan che lo portò con sé nei propri viaggi e cercò in tutti i modi di convincerlo a trasferirsi in pianta stabile in america. La mia famiglia ha una storia bellissima. E' interessante, mi commuove e mi fa venire in mente il discorso del Dottor Manhattan su Marte.
Pensando a Marte, ripenso a David Bowie. E così io percepisco il miracolo della Bellezza.

Sono innamorata delle stelle come perfetta immagine di bellezza e remota indifferenza.
Scrivendo e dovendo scegliere fra dita e lune, anziché utilissimi e popolari tutorial di manicure preferirò sempre teatrini da bambini con pianeti di carta ritagliata e stelle di stagnola. 

Tutta la bellezza, la ricchezza che ho visto e capito del mondo è fatta come un caleidoscopio dei tanti frammenti colorati che ho raccolto: storie, idee, musiche, poesie, sentimenti, visioni.
Questo è tutto ciò che sento di possedere e credo di poter dare.

Non aspiro a offrire certezze: mi impegno tutti i giorni giusto perché la mia ultima parola non sia proprio una cazzata. E probabilmente se ci riuscirò o meno lo saprò solo io.

Il resto è lavoro per psicoterapeuti, cartomanti, o magari semplicemente per l'esperienza.

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